Che cosa è la falsa spiritualità? All’interno della Scuola Transpersonale questo è un tema di rilievo che portiamo costantemente all’attenzione dei nostri allievi ed allieve. Quando ci apriamo a comprendere che siamo qualcosa di più del nostro ego, del nostro io piccolo, si sprigiona una grande energia che ci permette di proseguire nel viaggio di autoscoperta. Un entusiasmo necessario per procedere ed attraversare. Come ci ricorda il suffisso trans, ci muoviamo oltre la nostra identità personale, ma soprattutto la attraversiamo per conoscerla e conoscerci pienamente.
Questo attraversamento è la qualità essenziale di un reale percorso transpersonale, spirituale.
Tornando alla grande energia che fortunatamente ci viene messa a disposizione per muovere i primi passi nell’avventura dell’autoscoperta, è importante considerare che questa può portare con sé anche dei pericoli e diventare ostacolo a una reale crescita integrale.
Quali sono questi pericoli? Questa energia arricchita è accompagnata da una sfumatura di sensazioni positive che, come essere umani, naturalmente siamo portati a ricercare. Ebbene, la nostra attenzione può essere completamente deviata su questo aspetto, facendoci inconsapevolmente evitare tutto ciò che consideriamo spiacevole, vanificando ogni possibile attraversamento. Escludiamo ogni sensazione, emozione, ricordo, aspetto di noi che non risponde internamente a una connotazione positiva.
Quando intravediamo nuove possibilità manifestarsi e sperimentiamo l’intensa sensazione che qualcosa di incredibile si sveli di fronte ai nostri occhi, si crea anche uno stato di eccitamento. Abbiamo la sensazione di aver fatto una scoperta incredibile e possiamo rimanere ancorati a questa prima presa di consapevolezza che ci fa intravedere l’oltre, senza quindi muovere passi ulteriori per esplorarlo. Possiamo sentire di “essere arrivati” – che non ha senso nella spiritualità, che è un viaggio -; di possedere una verità che altri non hanno, per cui ci sentiamo speciali, superiori, detentori della strada, della via…
A volte queste sensazioni sono necessarie per nutrire il coraggio di proseguire il cammino, ma solo se sono una tappa, breve, nella quale non rimaniamo impantanati.
Come si collega tutto questo al narcisismo?
Questo termine è entrato sempre più a far parte del linguaggio comune, in genere indicando una persona che mostra caratteristiche egocentriche, di vanità e un’eccessiva valutazione del proprio sé o culto della propria immagine, esteriore e interiore, intesa come credenze, valori, identità.
Il narcisismo come disturbo di personalità, è di fatto un problema di regolamentazione dell’autostima che si manifesta come senso di superiorità, eccessiva enfasi sulle proprie capacità e successi e in generale del proprio valore. Questo comporta anche una svalutazione degli altri, spesso ci si circonda di persone che si ritengono simili (degni, di successo, che convalidano le nostre credenze) escludendo gli altri; c’è quindi una mancanza di amore e empatia. Questi e altri comportamenti, servono ad allontanare la paura e il contatto con la fragilità.
Come possiamo vedere, c’è una grande vicinanza con alcuni dei pericoli menzionati che possiamo correre lungo il cammino della spiritualità.
Ognuno di noi ha in sé una vena narcisistica ed è fondamentale riconoscerla. Solo così si apre la via della possibile integrazione che la trasforma in una serie di qualità essenziali: sicurezza di sé, sano orgoglio e amor proprio. Altrimenti il rischio è quello di incappare in un bypass spirituale, nel fanatismo, nel sentirci detentori della verità e superiori.
Le pratiche spirituali, soprattutto nel mondo occidentale, vengono approcciate come percorsi di crescita, di miglioramento, ottimizzazione, capaci di offrirci una più alta autostima. Ecco la parola chiave: autostima. Ricordiamo che il narcisismo ha a che fare con la sua regolazione…
Dal punto di vista del nostro io piccolo, che cerca costantemente la propria affermazione, il percorso spirituale può essere manipolato per accrescere il nostro ego.
Nel libro “Al di là del materialismo spirituale, il filosofo e maestro buddista Chögyam Trungpa, dice:
“Percorrere rettamente il sentiero spirituale è un processo molto sottile, lungo e irto di difficoltà. Ci sono numerose deviazioni che portano a una versione distorta, egocentrica della spiritualità; possiamo cadere nell’inganno di credere che ci stiamo sviluppando spiritualmente, mentre invece stiamo rafforzando la nostra egocentricità mediante tecniche spirituali.”
Questo inganno Trungpa lo chiama materialismo spirituale.
Qualsiasi sia il termine che adottiamo per indicarlo, rappresenta come una sorta di ombra comune, una tendenza inconscia che ci porta a confondere la sana autostima con il narcisismo.
La prima integra, la seconda ci separa ancora di più, ci allontana dalla compassione e dal vedere le cose per come sono, per quanto spiacevoli possano essere. L’importante è prendere in considerazione questo, sapere che la strada per trascendere questa tendenza non è facile e non è una conquista per sempre.
“L’ego è in grado di usare qualsiasi cosa a proprio vantaggio, anche la spiritualità.”
Chögyam Trungpa