Oltre la persona: lo Sviluppo Transpersonale

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Molte persone nel cammino dell’autocoscienza, intuiscono che c’è un’intelligenza superiore e una dimensione del Sé spesso sconosciuta alla mente pensante, che è alla base di ogni nostra scelta di vita. Osservando le nostre esperienze, spesso ci rendiamo conto che non agiamo con la spinta dei pensieri o delle emozioni passeggere, ma piuttosto da quell’intelligenza che come un eco intuitivo vuole sapere e comprendere.

“Il termine transpersonale significa ‘oltre’ o ‘attraverso’ il personale e si riferisce a esperienze, processi ed eventi che trascendono il nostro limitato senso di identità abituale e ci permettono di sperimentare una realtà più grande e più significativa”.

(Daniels)

La dimensione transpersonale ci apre una visione di noi stessi più ampia, che abbraccia sia la nostra salute e benessere sia la manifestazione dei potenziali d’autorrealizzazione e trascendenza, e pertanto ci parla di livelli di coscienza che cominciano ad emergere tra un numero crescente di persone.

Le vie dello sviluppo transpersonale le possiamo trovare all’interno del paradigma transpersonale, che fin dalle sue origini, integra la saggezza ancestrale d’Oriente alla scienza moderna d’Occidente, che considera complementari e non reciprocamente escludenti.

Per l’Occidente il principale costituente della realtà è la materia e la coscienza è soltanto un suo epifenomeno. Il cervello ed i suoi processi (materia) sarebbero considerati l’origine della coscienza. Per Oriente invece l’origine è la coscienza e la materia è un suo derivato.

La fisica quantistica, ad esempio, supporta una visione integrativa di entrambi, rivelando un paradigma che assomiglia alle descrizioni di una realtà interconnessa e coesa. Le prove scientifiche più recenti ci fanno pensare non solo che ogni particella dell’universo è connessa alle altre, ma che anche l’intero universo è contenuto in ciascuna delle parti e viceversa.

Inoltre, mentre la psicologia tradizionale occidentale ritiene che lo stato ottimale di coscienza è uno stato di veglia ordinaria, il paradigma transpersonale indaga sull’esistenza di stati espansi e prolungati di coscienza che sono potenzialmente realizzabili.

Il vecchio comportamentismo e la psicoanalisi, due grandi forze della psicologia, si concentrano principalmente su una delle dimensioni dell’essere umano, in particolare, sulla dimensione patologica, sottovalutando il valore della coscienza e della ricerca di autorealizzazione e trascendenza. Questa posizione col tempo ha messo in evidenza l’insufficienza del sogno materialistico e ha portato molte persone ad avviarsi nella ricerca interiore verso la pienezza e la pace profonda.

Il paradigma transpersonale concepisce un essere umano in continua crescita ed espansione. L’espansione della coscienza implica:

– Maggior chiarezza percettiva.

– Maggiore capacità di vedere le cose come sono, libere dalle influenze deformanti del desiderio, dell’avversione, dell’ignoranza e della paura.

– Riconoscimento, accettazione e integrazione dell’ombra (vale a dire degli attributi considerati negativi e incongruenti con l’immagine che abbiamo di noi stessi). Questa integrazione dell’ombra consente alla persona sana di avere un senso di identità più vasto oltre l’identità del livello della persona.

Da una dimensione transpersonale, riconosciamo i bisogni trascendentali e spirituali come aspetti intrinseci della natura umana. Quindi si apre la porta alla ricerca ed esplorazione di aspetti precedentemente ignorati, quali la coscienza cosmica o coscienza d’unità, la trascendenza, l’estasi, le esperienze mistiche, la teoria e la pratica della meditazione e l’interconnessione su tutti i piani dell’esistenza. 

Facilitare lo sviluppo transpersonale implica adoperare un approccio che integri strumenti di lavoro per la crescita personale con tecniche per l’apertura e l’esplorazione della coscienza, in particolare di natura meditativa. La finalità è facilitare lo sviluppo del pieno potenziale delle persone: conoscere, comprendere e rinforzare il livello dell’identità egoica, in primo luogo, per trascenderlo nel riconoscimento della nostra identità profonda ed essenziale, in secondo luogo. Il lavoro introspettivo e contemplativo, l’allenamento dell’attenzione e della presenza nel qui ed ora, le diverse pratiche meditative e di autoindagine riguardo il senso ultimo della vita, sono le principali proposte.

“La destinazione del viaggio dell’evoluzione umana è la Coscienza di Luce”

(Sri Aurobindo)

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